Quel sottile filo rosso…

C’è un sottile filo rosso che lega ogni opera che si rifaccia in qualche modo alla letteratura disegnata, e quindi nelle nostre intenzioni, anche il nostro “Xilitlahttps://unmonitoraccartocciato.altervista.org/che-cose-xilitla/, al padre di quello specifico genere letterario, ovvero Hugo Pratt. Quel sottile filo rosso, differente per ogni libro e autore di questo filone della fumettistica, è spuntato fuori nel caso del nostro lavoro, in una sera autunnale, all’improvviso, chissà evocato proprio dal surrealismo celebrato in “Xilitla”, tra le pagine di un altro libro, ben più importante e conosciuto di quello che stiamo faticosamente realizzando. Si tratta difatti di “Una ballata del mare salato”, capolavoro scritto e disegnato proprio dal compianto fumettista e scrittore lidense d’adozione dove, nell’elegante versione in cartonato pubblicata dalla Rizzoli Lizard – la casa editrice che lo stesso Pratt fondò –, nella lunga prefazione scritta da Marco Steiner, uno dei suoi collaboratori più stretti, si fa un chiaro e preciso riferimento proprio al protagonista del nostro “Xilitla”, Edward James. Il mecenate, poeta e sognatore inglese difatti, è citato in quella prefazione come il soggetto di due quadri di René Magritte (e guarda caso uno di questi “La reproduction interdite”, compare nella versione realizzata da #GasMax67 proprio nelle pagine del nostro libro) per descrivere una caratteristica che secondo Steiner, accomuna Magritte e Pratt, ovvero la spassionata ricerca, attraverso le loro opere, di raccontare ciò che normalmente l’essere umano non riesce a scorgere. Questo tratto comune, questo sottile filo rosso dunque, sostenuto pure da altri aspetti secondari (per dire, nella prefazione di Steiner si cita anche il libro di Edgard Allan Poe “Il racconto di Athur Gordon Pym” che manco a dirlo, compare in bella evidenza in quella versione di #GasMax67 del quadro di Magritte di cui ho accennato qualche riga qui sopra, ma pure in un’altra vignetta) pare in qualche maniera unire, attraverso i misteriosi e intricati legami di quello che chiamiamo comunemente destino o fatalità, le due differenti esperienze ben più di quanto si possa evincere dal confronto impari tra il nostro piccolo e modesto “Xilitla”, e il capolavoro di Pratt che è “Una ballata del mare salato”. E se si considera poi che il nostro lavoro fumettistico, magari inconsciamente, attraverso surrealismo, anarchismo, ed elementi considerati forse a torto, irrazionali, cerca in qualche maniera, tra le altre cose, proprio di raccontare più di ciò che l’essere umano è in grado di vedere, la cosa ha del sorprendente e quasi rivelatrice. Oltre che genuinamente surreale, direbbe senz’altro, seguito da un inglesissimo of course, il nostro Edward James…

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