Emergenza immigrati o emergenza demografica e pensionistica?

I continui naufragi di migranti, divenuti ormai triste e macabra consuetudine tra le acque di un Mediterraneo, culla di civiltà negli ultimi millenni, ma oggi purtroppo tragico cimitero liquido simbolo invece della barbarie e dell’inciviltà dei nostri tempi, mette in evidenza ancora una volta, casomai ce ne fosse bisogno, non solo l’inadeguatezza di una classe politica, quella italiana ed europea che a definire imbarazzante si rischia di fargli un complimento, ma pure la mancanza di una qualsiasi visione su un futuro che non sia il loro specifico e personale futuro, cosa questa che li accomuna pure ad alcuni di quei “bravi” imprenditori italiani che senz’altro ognuno di noi conosce. Se infatti questi politici, quelli italiani nel nostro caso, si mettessero a sbirciare con un minimo di attenzione i dati sul rapporto tra decessi e nascite nel nostro paese, si accorgerebbero di quanto preziosi, ad esempio ai fini della salvaguardia del nostro fragile sistema pensionistico, sarebbero poi quei migranti a cui invece viene riservata oggi un’ignobile fine in mare. I dati ci dicono che con l’attuale tendenza, in costante aumento da tre decenni e attenuata solo dal contributo dei migranti (soprattutto tra i primi anni ’80 e metà dei ’90), la popolazione italiana, in meno di mezzo secolo, è destinata a perdere almeno un sesto degli attuali sessanta milioni scarsi di cittadini https://www.pagellapolitica.it/articoli/crisi-demografica-italia, non garantendo di fatto le pensioni per le generazioni che si avvicinano oggi al mondo del lavoro. Certo, il sistema capitalistico stesso è già di per sé un suicidio sociale, ma accelerare in questa maniera l’epilogo di questa disgraziata “civiltà” è solo sadismo gratuito, considerato che il prezzo più alto, come al solito, verrà pagato dai più deboli. Paradossale è poi che proprio quei partiti politici, oggi al governo, che più avversano l’immigrazione adducendo ogni sorta di giustificazione per mascherare quello che è solo razzismo, del più becero e rivoltante, siano in prima fila nel sostenere proposte di aumenti di pensioni e diminuzione dell’età pensionabile, senza mai spiegare, concretamente e numeri alla mano, dove mai troverebbero le risorse per realizzare questa bella pensata, frutto di quella che poi è demagogia vera e propria. E così, mentre in Francia, dove sono già alla terza generazione di immigrati, migliaia di lavoratori scendono in piazza per bloccare una riforma del sistema pensionistico che se passasse aumenterebbe l’età per il pensionamento a sessantaquattro anni, e lo fanno mettendo a ferro e fuoco le strade francesi qui, nonostante i proclami demagogici di Salvini e compagnia bella, si fa per dire, già si ipotizza di alzare gradualmente l’età pensionabile a sessantanove anni e oltre https://www.a1life.it/2019/07/eta-pensionabile-dei-lavoratori. E l’opinione pubblica e i lavoratori nostrani, distratti dal “problema” dell’immigrazione – che in realtà problema lo è davvero, ma perché di migranti ne arrivano troppo pochi, non perché ne arrivano troppi https://ilmanifesto.it/cala-ancora-la-popolazione-italiana-adesso-siamo-meno-di-59-milioni -, non si accorge o, con un buon grado di idiozia, fa finta di non accorgersi, del disastro sociale a cui tutti andremo tristemente incontro nei decenni che verranno, se non si inverte totalmente la marcia sull’immigrazione.

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