Alla ricerca di Aztlán

Era il 14 febbraio 2022 quando usciva, per la Pirati Edizioni Autoproduzioni, “Xilitla. Il folle sogno infinito di un anarchico inglese fedele alla corona“, opera di letteratura disegnata realizzata in collaborazione con il mio compadre GasMax67, e ancora disponibile per chi volesse acquistarla (https://unmonitoraccartocciato.altervista.org/14-febbraio-2022-esce-finalmente-xilitla/, https://www.mondadoristore.it/Xilitla-folle-sogno-infinito-Dario-Sbroggio-GasMax67/eai979122038796/ e tanti altri store). Esattamente un anno dopo, il 14 febbraio 2023, con la firma di un contratto editoriale, il mio primo contratto editoriale, si profila all’orizzonte una seconda pubblicazione che sulle orme di “Xilitla“, ma stavolta in versione “romanzo (relativamente) breve”, verrà pubblicato tra qualche mese dalla Writers Editor https://www.shopwriterseditor.it/, una piccola, coraggiosa, ma soprattutto seria casa editrice romana, tra le poche nell’intricata giungla dell’editoria italiana a non chiedere nessun genere di contributo economico da parte dell’autore. Che dire? Sembrerebbe proprio che San Valentino mi porti fortuna no?

Il libro comunque, che rivela una chiara impronta prattiana, almeno a detta del sottoscritto e dei pochi che ne hanno letto alcuni stralci, si intitola “Alla ricerca di Aztlán” e a sto punto il gentile lettore si chiederà che diamine sia mai Aztlán?
Aztlán è per inciso la patria di origine, mai identificata con certezza, di una tra le più affascinanti civiltà mesoamericane, quella dei mexicas, più noti come aztechi. Ma Aztlán in questo romanzo per certi versi formativo, è in fondo solo un’utopia irraggiungibile, da inseguire come se fosse l’orizzonte – irraggiungibile appunto – e da perseguire ad ogni costo perché risponde all’insopprimibile esigenza umana di continuare a camminare lungo i sentieri della vita.

Il romanzo, ambientato tra il 1935 e il 1937 – ma con un iniziale excursus negli anni ’50 – tra Spagna, Messico e Australia, in un giro del mondo che tocca pure Singapore, India, Corno d’Africa, Egitto e Venezia, si sviluppa attraverso una trama “a singhiozzo”, incentrandosi sulle vicende di un giovane australiano alla ricerca del vero padre, un marinaio cinquantenne, uno degli ultimi gentiluomini di ventura, la cui storia personale risente degli echi di un popolare personaggio della letteratura disegnata partorito dalla matita di uno dei più grandi fumettisti italiani. La ricerca del padre da parte del giovane australiano, e viceversa, si intreccia nella trama, oltre che con personaggi realmente esistiti, anche minori, dell’epoca precedente allo scoppio del secondo conflitto mondiale, pure con la ricerca di Aztlán, la mitica, incerta ed in fondo effimera patria originaria dei mexicas, ma pure con le vicende di due giovanissimi gemelli catalani in fuga dalla guerra civile spagnola. E nella ricerca del padre, così come in quella dell’Aztlán, il giovane australiano sarà non solo protagonista di avvincenti avventure che ne formeranno il carattere disincantato e ribelle facendogli scoprire un mondo nemmeno immaginato prima, ma arriverà ad intuire pure i reali motivi che devono spingere un’essere umano a cercare un senso da dare alla propria vita.
Il tutto scritto con un stile – che richiama in qualche modo elementi già sperimentati in passato, con particolare riferimento all’opera prattiana, come si diceva all’inizio – capace di tenere assieme sorprendenti ed appassionanti avventure e altrettanto appassionati utopie. Come quella, in fondo, di cambiare il mondo con i libri…

Restate connessi…

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