Grazie, semplicemente grazie…

Così cantavano i Marlene Kuntz, in una loro canzone, almeno vent’anni fa, e così mi sento di fare io rivolgendomi oggi ai lettori dei miei libri – e a quelli che seguono questo blog – che con il loro vivo interesse alimentano una passione iniziata proprio più di vent’anni fa, coincidenza che lega ulteriormente il primo verso di quella canzone al modesto lavoro da scribacchino che cerco di compiere, più o meno diligentemente. Con uno dei primi pc che ho avuto occasione di usare infatti, un Mac che mio fratello aveva acquistato per i suoi studi di grafica, ma che da buon comunista condivideva con me, ho iniziato, proprio vent’anni fa o giù di lì, la mia attività letteraria, un’attività di certo non particolarmente feconda – ma comunque cinque libri autoprodotti, più altri tre in cantiere non sono poi pochissimi, considerato il poco tempo libero che ho di solito. Un’attività che era, e probabilmente resterà, semplicemente una passione, un po’ per scelta, un po’ perché considero, sicuramente a ragione, il mondo delle case editrici, specie le piccole e più o meno indipendenti, alla stregua di una giungla. Un’attività, inoltre, che con il passare degli anni, non solo è andata via via migliorando nello stile e nella produzione, ma pure ha incominciato a darmi le prime piccole soddisfazioni, tra proposte di pubblicazioni – sempre cortesemente, ma saggiamente rifiutate per quanto accennato sopra -, piccoli, ma significativi riconoscimenti, e ciò che in realtà mi interessa più di ogni cosa, ovvero l’affetto dei lettori, che si traduce nell’interesse che questi mi dimostrano per gli argomenti che tratto nei miei libri.

Con i miei libri ho fatto nuove amicizie, ne ho cementato altre e in compenso non ne ho persa nessuna, segno che nessuno dei miei vecchi amici si è vergognato di me per quello che scrivo o per come lo scrivo…

Quelle che seguono sono comunque un piccolo omaggio, nelle intenzioni in costante aggiornamento, nella realtà si vedrà, proprio a chi legge i miei libri, in particolare l’ultimo, ovvero “Ciu-than. Noi non vi capiamo. Dal Mayab alla penisola yucateca, vagabondaggi tra Storia e storie.” Un po’ recensioni, un po’ messaggi affettuosi, senza dubbio testimonianze dalle provenienze più disparate – alcuni che amici lo sono da anni, altri che lo sono diventati anche grazie a questo libro, altri che invece conosco solo grazie al web, che dopo aver acquisito e letto il libro, hanno accettato la mia proposta di mandarmi due righe su cosa pensano del mio libro.
A tutti loro, e a quelli che lo leggeranno in futuro dunque, GRAZIE, SEMPLICEMENTE GRAZIE…

Caro Dario ho trovato il tuo “Ciu-than. Noi non vi capiamo.” molto interessante e in particolare mi sono piaciuti i riferimenti storici, molte cose non le sapevo. Trovo importante poi che cerchi di far conoscere la vera realtà messicana coperta da un’apparenza messa là apposta per il turista medio. Geograficamente lo descrivi così bene che mi hai fatto venir voglia di visitarlo!! Scusami se non è una vera e propria recensione ed è solo ciò che penso, ma non sono proprio abituata a recensire libri.

(Sara Miotto)

Caro Dario, ho appena finito di leggere il tuo libro. Non farò, come immagini, i soliti commenti retorici, anche perché non servirebbero a niente. Non piace farli e non piace riceverli. Scrivi bene, non sei logorroico, e sai tenere il ritmo della concentrazione su chi ti legge. E questo è importante. Le parti del libro più interessanti, sono ovviamente, le narrazioni del viaggio, e le ottime parentesi storiche qua e là. Fossi in te, mi concentrerei su questi aspetti, visto che questo non sarà certamente l’ultimo libro che pubblicherai. Scava nella storia e nelle storie; in fondo scrivere è come fotografare, e contiene sempre una importante percentuale concettuale.
Comunque, il “pib”, lo fanno anche in Nicaragua (lo chiamano “carne en vaho”), e non credo sia meno succulento di quello messicano!! Ah, dimenticavo: anche mia moglie è di…. León , Nicaragua, por supuesto… abrazos.

(Graziano Bartolini)

“Ciu-than: Noi non vi capiamo” il nuovo libro di Dario Sbroggiò è un lucido percorso di parole a metà fra il diario di viaggio, il saggio storico e il commento sociale, tratti peculiari che seguono il viaggiatore/narratore per le strade e tra le spiagge del Messico. Come nel precedente libro “Venti pirati”, la prosa dell’autore è come una sorsata d’acqua fresca e, in questo caso, bella come l’acqua cristallina che viene descritta in questo libro. Leggendo il libro ci si sente davvero trasportati nel Messico più autentico, quello delle bellezze geografiche e della sua Storia affascinante e travolgente. Un spazio rilevante è dedicato pure all’approfondimento sull’attualità, ma non mancano neppure riferimenti ad argomenti più leggeri e divertenti come le dis/avventure della nazionale di calcio messicana, per esempio, o quelli molto più sobri sul grosso problema del narcotraffico. Per tutto il libro si ha la sensazione non solo di viaggiare per conto proprio, ma anche di avere accanto un compagno di viaggio  piacevolmente informato, grazie al tono colloquiale e invitante che prevale per tutto il libro. Insomma, un bellissimo libro che vale la pena di leggere e rileggere più volte…

(Valerie Mirshak)

Hola Dario, ho finito il libro e mi pare di essere tornato a casa. Praticamente abbiamo fatto gli stessi giri però il mio ultimo viaggio in zona Chetumal e siti maya risale a oltre 10 anni fa, e allora Mahahual forse non esisteva neppure nelle carte, e Pino Cacucci non aveva ancora scoperto Cruzando Fronteras… Sono contento che le mie aspettative sul tuo libro siano state pienamente soddisfatte e ho appreso molti piccoli particolari storici che non conoscevo. In passato ho fatto molte ricerche su Gonzalo Guerrero e hai contribuito a tappare diverse falle nella narrazione che dall’italia mi mancavano. Chiaramente ho una visione da gringo perchè il mio spagnolo è approssimativo e non ho parenti in loco come te, ma come hai scritto possiedo quell’empatia e quel rispetto-amore per il Messico che sempre scatta, quell’empatia che mi permette di entrare immediatamente in contatto con quello che mia moglie dice essere il mio popolo. Complimenti per l’opera, scusa se ho scritto frettolosamente ma in questo periodo sono piuttosto impegnato… Teniamoci in contatto, perchè è sempre un piacere parlare del nostro Paese… ‘¡Hasta la proxima!

(Roberto Scarpone)

Fantastico. Si riesce a tornare e viaggiare nello Yucatán, anche stando comodamente seduti ascoltando il rumore del mare mentre si legge “Ciu-than” di Dario Sbroggiò. Fantastica lettura…

(Lorenzo Disita)

Viaggiare non è solo prendere un aereo, un treno, una bici o una mongolfiera e andare. A volte viaggiare è anche sedersi in divano, su una sedia o su un sedile di un autobus e aprire le pagine di un libro e volare con la fantasia, addentrarsi nella Storia cercando di riportare alla mente i suoni, gli odori e soprattutto le emozioni che il Messico sa dare a chi sa aprirsi ed accogliere ciò che può dare. “Ciu-than. Noi non vi capiamo.” di Dario Sbroggiò mi ha riportato alla mente tutto questo, ha dato fuoco alla nostalgia, mi ha fatto sognare nuovi viaggi, nuove avventure, nuove emozioni, mi ha fatto scoprire nuove storie e fatto vedere quella parte del Messico con occhi differenti dai miei. Sopratutto, mi ha fatto venire voglia di ritornarci…

(Christian Peverieri)

Ciao Dario ho finito ora la lettura del tuo libro che ho trovato molto interessante e coinvolgente… ricchissimo, anzi denso di tanta roba.. storia, ambiente, natura, cucina, ecologia … bello, bello complimenti…vien voglia di andare a fare un viaggio… magari con una guida esperta… complimenti.

(Lionella Bertoli)

Essendomi accorto, ormai da diverso tempo che, per motivi legati a un qualche problema al mio account GoogleAdSense, nel mio blog non compare più alcuna pubblicità, e quindi monetariamente non ricavo più nulla dalla pubblicazione di questo e dei precedenti e futuri articoli che mi ostino a scrivere su queste pagine, chiedo ai miei affezionati lettori di contribuire a sostenere questo progetto, nella misura che ognuno riterrà adeguata, attraverso qualche “donazione” una tantum al conto PayPal https://www.paypal.me/piratiedizioni.

Ricordo agli attenti lettori inoltre che i libri precedenti pubblicati in cartaceo sono richiedibili  – “México Sur Real” al costo di 14 euro + 1.28 euro (spedizione ordinaria) o 3.63 euro (spedizione raccomandata), “Venti pirati. Storie di venti pirati e di venti di libertà” (15 euro + 1.28 euro in spedizione ordinaria o 3.63 euro spedizione raccomandata), “Ciu-than, Noi non vi capiamo. Dal Mayab alla penisola yucateca odierna, vagabondaggi tra Storia e storie.” ((12 euro + 1.28 euro in spedizione ordinaria o 3.63 euro spedizione raccomandata) – all’indirizzo: [email protected]. Grazie

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