Considerazioni…

La maniera in cui funziona la cosiddetta democrazia nei paesi occidentali dovrebbe essere nota a tutti considerato che ad esempio, il caso dei condizionamenti di voto su larga scala messi in atto dalla Cambridge Analitica nell’elezione di Trump https://www.google.it/amp/s/www.ilpost.it/2018/03/19/facebook-cambridge-analytica/amp, così come nel referendum britannico che ha partorito la Brexit, sono sufficientemente documentati e di dominio pubblico, tanto da porre seri dubbi sul fatto che la stragrande maggioranza dei paesi occidentali, compreso il nostro, siano pienamente democratici. In realtà però, i recenti risultati elettorali qui in Italia (quelli delle elezioni in Umbria e quelli che si preannunciano simili nelle prossime elezioni regionali in Emilia-Romagna, uniti alla sostanziale incapacità dell’attuale governo italiano di centro-“sinistra” di fermare la deriva “sovranista” che si sta imponendo anche nel nostro paese) sembrano non solo confermare che l’uso del condizionale nella frase precedente sia quanto mai corretto (e qualsiasi persona mediamente intelligente e sufficientemente e correttamente informata non può che avallare questa affermazione), ma aggravano pure questo quadro d’insieme. Il problema, forse, è che proprio le persone correttamente informate, qui in Italia come in altri paesi occidentali, sono in realtà una minoranza più o meno ridotta. Un caso emblematico di questa situazione l’ho potuto verificare, ad esempio, proprio qualche giorno fa, quando un conoscente, di simpatie non certo destrose, ma che sembra irrimediabilmente indirizzato verso quelle posizioni, commentando la situazione politica italiana con due comuni amici tedeschi, se n’è uscito con una di quelle frasi “preconfezionate” che a suon di sentirla e risentirla pronunciare dagli esponenti più in vista dei partiti cosiddetti sovranisti è ormai considerata verità, non solo dai simpatizzanti dell’odiosa nuova destra nazionale, ma pure da una buona fetta di italiani che con la Lega, Fratelli d’Italia e fascisti vari, finora non c’ha mai avuto a che fare. Questa persona affermava difatti, riferendosi probabilmente all’attuale esecutivo, che “sono ben quindici anni che l’Italia non ha un governo eletto dal popolo”. In realtà sappiamo che quei quindici anni sono molti, ma molti di più, dato che dal 2 giugno 1946 l’Italia è una repubblica parlamentare, e nella nostra repubblica il governo non lo nomina il popolo, ma il presidente della repubblica appunto, secondo peraltro regole che la Costituzione non contempla affatto, ma che si basano su semplici prassi. Né peraltro il popolo ha una minima parte in questo processo di formazione, se non nella nomina dei propri rappresentanti (i parlamentari) i quali saranno poi chiamati a dare o meno la fiducia al Governo al di là delle indicazioni di voto che l’elettore ha fornito. Ehhhh… Potere della disinformazione e della propaganda…

Ma se questo della maniera in cui funziona la “democrazia” dovrebbe essere noto, altrettanto dovrebbe esserlo che l’attuale alternativa di “sinistra” – aggettivo, in questo caso, quanto mai fuori luogo – è solamente funzionale al trionfo, nella maniera più eclatante possibile, di questo fascismo del terzo millennio che si chiama “sovranismo”, una dottrina politica imparentata da vicino pure con il neo-liberalismo, che ha la faccia tosta di accusare chi lo combatte di prendere finanziamenti a destra e a manca (o a sinistra e manca…) e poi, vai a guardare, e ti rendi conto che sono proprio questi partiti e questi movimenti che sono sostenuti e finanziati dalle grandi lobby del capitalismo https://europa.today.it/attualita/sovranisti-multinazionali.html. Ancora più evidente dovrebbe essere poi l’unica soluzione possibile a questa pericolosa deriva autoritaria – una soluzione che si chiama autogoverno, comunitarismo, municipalismo libertario https://it.m.wikipedia.org/wiki/Municipalismo_libertario, democrazia diretta etc, etc… -, se solo ci fosse davvero una maturità politica che oggi, complice la propaganda delle fake news, è semplicemente una chimera nella nostra società, ma è non solo concreta, ma pure operativa, seppur tra mille difficoltà, tra le comunità zapatiste del Messico sud-orientale ad esempio https://www.google.it/amp/s/www.ilpost.it/2019/08/25/esercito-zapatista-chiapas/amp/ , e fino poco tempo fa lo era pure in Rojava https://www.lascighera.org/pianta-anarchica-32-la-sperimentazione-politica-in-rojava-democrazia-diretta-parit-di-genere-e-laici, la martoriata porzione settentrionale della Siria, de facto autonoma dal governo di Damasco.

Ma qui in Italia si preferisce andar dietro al ducetto di turno – che ha pure la faccia tosta nel chiedere si rispetti il supposto “volere” degli italiani nonostante, ricordiamolo, il 70% circa dei votanti non lo vota e non lo vuole al potere -, salendo sul carro del vincitore salvo poi ridiscenderne quando i nodi incominciano a venir al pettine, oppure formalmente opporsi a tutto questo, ma delegare ad altri, per mancanza di coraggio politico, il proprio volere e destino. Mi chiedo per quale motivo si accetti passivamente l’elemosina dei 40€ in più in busta paga che questo ridicolo governo ha inserito in manovra, e non si pretenda, ad esempio, quel vincolo di mandato che un movimento come i 5 stelle aveva pure proposto prima di andare al potere, ma che evidentemente, si è “dimenticato” di inserire nel proprio programma di governo… Ci sarebbe bisogno di un fronte comune della società civile, al di fuori dei partiti e dell’attuale classe politica, che è sotto gli occhi di tutti, è per lo meno incapace se non corrotta. Ci sarebbe bisogno di una presa di coscienza, del coraggio politico di ignorare lo stato e le cosiddette istituzioni e incominciare a organizzare la società dal basso, non delegando a qualcun altro il proprio destino, ma metterlo nelle proprie mani, e in quelle della collettività. E ci sarebbe davvero bisogno che si capisse finalmente che il benessere degli altri è pure il proprio di benessere, che non si può continuare ad essere un popolo di menefreghisti, di cinici ed egoisti, e poi lamentarsi che tutto va male. 

“Per quanto ancora vi farete mettere i piedi in testa” diceva James Douglas Morrison, più noto come Jim Morrison, chiedendolo al suo pubblico in un urlo di rabbia dai microfoni dei concerti che i Doors tenevano in giro per l’America, ed eravamo tra la fine degli anni ’60 e l’ inizio dei ’70. A oggi purtroppo, anche alla luce di quanto esposto fin qui, a quella domanda sembra proprio che non vi sia ancora una risposta precisa e convincente, e di certo non per colpa di quelli che continuano a voler metterci i piedi in testa… 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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