CIU-THAN. NOI NON VI CAPIAMO. Dal Mayab alla penisola yucateca odierna, vagabondaggi tra Storia e storie.

PROSSIMAMENTE, DA QUALCHE PARTE NEL WEB: “CIU-THAN. NOI NON VI CAPIAMO. DAL MAYAB ALLA PENISOLA YUCATECA ODIERNA, VAGABONDAGGI TRA STORIA E STORIE”, SORTA DI MOSTRA FOTOGRAFICA SU INTERNET IN PRESENTAZIONE DELL’OMONIMO LIBRO DI DARIO SBROGGIO’,  RICHIEDIBILE ANCHE DA QUI. TESTI DI DARIO SBROGGIO’, FOTO E SUGGERIMENTI DI ISABEL VIEYRA RAMIREZ E PABLO SBROGGIO’. https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2248053991883607&id=100000370837077&_ft_=mf_story_key.2248053991883607%3Atop_level_post_id.2248053991883607%3Atl_objid.2248053991883607%3Acontent_owner_id_new.100000370837077%3Athrowback_story_fbid.2248053991883607%3Aphoto_attachments_list.%5B2248030471885959%2C2248066661882340%2C2248068375215502%2C2248070788548594%2C2248071945215145%5D%3Astory_location.4%3Astory_attachment_style.album%3Athid.100000370837077%3A306061129499414%3A2%3A0%3A1561964399%3A4727059093438215271&__tn__=%2As%2As-R

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Nonostante questo mio blog sembrasse destinato all’oblio in qualche anfratto non meglio identificabile del cyber-spazio, eccomi di nuovo qui con un nuovo articolo (il primo di questo 2019) in occasione dell’uscita di “Ciu-than. Noi non vi capiamo. Dal Mayab alla penisola yucateca odierna, vagabondaggi tra Storia e storie.”, la mia nuova fatica letteraria avente come soggetto il viaggio che neanche un anno fa ho compiuto, carico di famiglia, matite, taccuini ed entusiasmo, vagabondando tra gli stati messicani del Quintana Roo e dello Yucatán. Un viaggio, quello dell’anno scorso, che avrebbe dovuto portarci molto più a nord nell’immensa federazione messicana, nella Baja California per l’esattezza, alla scoperta, in auto, dei luoghi dell’abbandono in questa terra estrema sotto molti punti di vista, sulla scia di “Absolutely nothing” di Giorgio Vasta, ma che problemi legati alla scarsa sicurezza di un’avventura simile, ci hanno persuasi a cambiare idea e destinazione. La penisola yucateca invece offriva e offre tuttora buoni requisiti che concernono anche questo tema, e anche se nel Quintana Roo la situazione sicurezza non è poi così rosea come nel vicino stato dello Yucatán, ci è bastato, in fondo, affidarci a quelle persone incontrate che trasmettevano a pelle un’inconfondibile buena onda, espressione intraducibile che in Messico indica una persona o una situazione a posto e tranquilla, senza rilevanti rischi dunque. Da questo viaggio, alla fine, come spesso succede quando mi capita di viaggiare, ne è nato quindi un libro, un sorta di reportage su questa terra, un libro “scritto dalla parte degli indigeni maya”, alla scoperta di alcune tra le meraviglie di questi luoghi, come pure dell’amabilissima gente che qui vi vive.

Prima però di spiegare al gentile lettore cosa troverà nel libro, cercherò di far capire la modalità di scrittura e di pubblicazione che utilizzo normalmente nei miei lavori che si riassume nella misteriosa dicitura “Pirati Edizioni”, il mio fantomatico editore, una “casa editrice” un po’ sui generis, non troppo rispettosa in fondo dei cosiddetti diritti d’autore. È nostra comune convinzione difatti, e non potrebbe essere altrimenti pena come minimo uno sdoppiamento della personalità, che la cultura, espressa in qualsiasi ambito e di qualsiasi livello, debba essere il più possibile libera, e quindi la cosiddetta proprietà intellettuale debba essere collettiva e non privata, anche perché qualsiasi opera, anche di livello d’eccellenza, riprende irrimediabilmente cose già fatte e viste, aggiungendo elementi innovativi e a volte persino geniali che quello che gli anglosassoni chiamano copyright impedirebbe di sviluppare. E quindi anche nel libro che spero abbiate voglia di leggere, questa filosofia “pirata” sarà presente, come sempre, con brani e dati presi in prestito da altri autori, ma pure con la piena libertà, attraverso il cosiddetto copyleft, di riprendere, copiare e diffondere parti del libro, o anche l’opera intera, con l’unico obbligo di indicarne l:autore, ossia il sottoscritto, nella convinzione che siccome la cultura arricchisce, debba anche arricchirsi, per il bene di lei stessa ma anche per chi di questa ne fruisce, e pure in questa maniera, quindi. Ho avuto in realtà anche qualche proposta di pubblicare i miei libri con qualche piccola casa editrice tradizionale, per carità, certamente oneste e serie, ci stavo per cascare in qualche occasione, anche ultimamente… Ma ho saggiamente e educatamente rifiutato… Cavolo, io scrivo, mica aspiro a diventare un novello Wanna Marchi che presenta i propri libri come se fossero saponette o prodotti per dimagrire…

Il libro comunque, seguendo l’ordine cronologico su cui si è sviluppato il viaggio, ne ripercorre le tappe, non disdegnando di soffermarsi su temi tra i più disparati che un viaggio nella penisola yucateca suggerisce, dal narcotraffico alla gomma da masticare dei maya, o dall’intricata politica messicana alla partecipazione della selezione messicana, e in fondo di un’intera nazione, ai campionati mondiali di calcio in Russia, o ancora dai problemi di inquinamento di questa terra, insieme alla sviluppata coscienza ecologica di una buona parte dei suoi abitanti e alle meraviglie naturalistiche che qui si possono incontrare, fino alle vicende di Gonzalo Guerrero, padre del meticciato messicano, ma pure dell’intero continente americano.
Il tutto narrato di certo con occhi occidentali, ma cercando di spiegare pure la prospettiva “dalla parte dei maya”, la grandiosa civiltà che governò qui, e che oggi conta ancora qualche milione di individui, disseminati in un vasto territorio, che comprende naturalmente la penisola yucateca, ma che va dalla parte meridionale del Messico, fino quasi al Nicaragua. Ecco, mi piacerebbe che questo libro aiutasse non solo il lettore alla scoperta di questa terra, sforzandosi di capire il punto di vista dei suoi più umili abitanti, ma anche che, dopo aver letto l’ultima riga delle quasi 165 pagine che lo compongono, inizi a sviluppare una coscienza sensibile ai temi che il libro propone, nella speranza che dovunque si rechi per viaggi o turismo che sia, modifichi quei poco virtuosi comportamenti che hanno portato pianeta ed essere umano al punto in cui si trovano adesso, affinché quel ciu-than del titolo del libro, l’espressione equivocata che gli spagnoli si sentivano rispondere quando, arrivati sulle coste di questa penisola, chiedevano in spagnolo che nome avesse quella terra, sentendosi rispondere “noi non vi capiamo”, ciu-than appunto, non abbia più alcun senso, nello Yucatán, in Messico e in tutto il mondo. Buona lettura.

Ricordo agli attenti lettori inoltre che i libri precedenti pubblicati in cartaceo sono richiedibili  – “México Sur Real” al costo di 14 euro + 1.28 euro (spedizione ordinaria) o 3.63 euro (spedizione raccomandata), “Venti pirati. Storie di venti pirati e di venti di libertà” (15 euro + 1.28 euro in spedizione ordinaria o 3.63 euro spedizione raccomandata), “Ciu-than, Noi non vi capiamo. Dal Mayab alla penisola yucateca odierna, vagabondaggi tra Storia e storie.” ((12 euro + 1.28 euro in spedizione ordinaria o 3.63 euro spedizione raccomandata) – all’indirizzo: [email protected]. Grazie

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